Recupero della Funzione “Equilibrio” attraverso il Metodo Feldenkrais® – Caso Studio

Sindrome Vertiginosa dopo asportazione di angioma dal tronco encefalico:

Un Caso Studio di recupero della Funzione “Equilibrio” attraverso il Metodo Feldenkrais®

Nel settembre 2011 F. viene operato per rimuovere un angioma dal tronco encefalico, con la conseguente compromissione del sistema dell’equilibrio.

Nel post-operatorio evidenti le pesanti ripercussioni sull’equilibrio, sulla deglutizione e la deambulazione con ovvi effetti sull’assetto posturale globale e sul Benessere generale della persona.

F. racconta, nel corso delle nostre prime sedute individuali, dei pregressi tentativi di recupero con sedute di fisioterapia, logopedia e osteopatia.

È stata la sua Osteopata a consigliargli la ricerca di un insegnante Feldenkrais.

L’inizio del percorso di riabilitazione all’Equilibrio con il metodo Feldenkrais

Iniziamo nella primavera del 2012.

La prima integrazione con F. è un primo intervento di Contatto senza le parole.

La sua tendenza è quella di “darsi da fare”, di aiutarmi quando suggerisco i primi movimenti.

Decido di condividere le sue esigenze: ritornare a camminare come prima, riassettare l’equilibrio, riappropriarsi dell’autonomia, tornare a lavorare e a condurre una vita “normale”.

  • Si parte dalla rieducazione visiva: si procede a migliorare la messa a fuoco, strettamente connessa al suo equilibrio.
    Provo a capire quale relazione esiste tra il suo modo di guardare e la posizione della sua testa.
  • I muscoli del suo collo sono estremamente tesi; che questo abbia a che fare anche con la difficoltà nel deglutire?

Dopo le prime lezioni sul lettino, decido di utilizzare la nostra ora settimanale dividendola tra lavoro sul lettino e piccole CAM (lezioni di Consapevolezza Attraverso il Movimento®) con l’ausilio del muro.

Sono i primi tentativi di mettere in relazione con il mondo esterno le prime scoperte fatte in integrazione.

In piedi F. tende a sbandare quando cambia la direzione del suo cammino; gli dico di andare più piano e ascoltarsi nei dettagli in cambiamento.

Il lavoro di integrazioni funzionali procede con alcune lezioni da seduto, da prono e sul fianco e altre lezioni in cui introduco la tavoletta di legno per acuire la sua percezione degli appoggi sui piedi e la sensazione di stabilità su entrambi i lati.

È un lavoro molto sottile ma efficace.

L’ultima lezione prima della pausa estiva ed il ritorno alle lezioni individuali

La nostra ultima lezione prima della lunga pausa estiva di un mese e mezzo, riprende il tema dello sguardo, un po’ per chiudere il cerchio e tornare all’idea da cui eravamo partiti.

F. continua a parlarmi della sua esperienza con le Integrazioni come di una piacevole regressione nell’infanzia a partire dalle sue ossa.

Proprio lì, mi dice, risiede una memoria infantile: i bambini scoprono queste parti dure dentro di loro e ne restano sorpresi. In questi quattro mesi lui si è sentito un po’ così.

La mobilitazione delle parti e la connessione tra queste, gli ha fatto sentire che il suo corpo è qualcosa di nobile. Il movimento è diverso dalla manipolazione meccanica di certe sedute fatte in passato in ospedale o in fase riabilitativa.

Nelle lezioni F. si è sentito sostenuto e sicuro, ha ripreso fiducia in sé e ha sperimentato la possibilità di abbandonarsi al piacere del movimento.

Trascorsa la pausa estiva ci ritroviamo per tre lezioni individuali.

F. ha ripreso la bicicletta, ha fatto alcune brevi corse in spiaggia e in generale la sua organizzazione sembra migliorata: le differenze tra i due lati del corpo non sono più così evidenti, la sua testa è in asse con la colonna e non è più spinta in avanti, lo sguardo varia, non resta tendenzialmente giù, cerca l’orizzonte.

I muscoli del suo collo e della zona tra le due scapole hanno un tono decisamente diverso rispetto a qualche mese prima. F. non utilizza più il bastone con frequenza costante (già nell’ultimo periodo prima dell’estate non vi si poggiava sempre, lo teneva con sé per una questione di sicurezza personale).

Dalle lezioni individuali del metodo Feldenkrais alle lezioni di gruppo

Dopo quattro mesi di lezioni individuali, F. ha seguito per due anni le lezioni di gruppo del Metodo Feldenkrais®.

Il suo modo di muoversi ora è cosciente, fluido, organico.

Simona Argentieri
Feldenkrais Practitioner, Performer e Insegnante di Danza Contemporanea

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