Musicoterapia e Riabilitazione: Suono e Musica nello Sport
Fin da piccoli abbiano utilizzato filastrocche, per loro natura costruite sulla ritmica, come strumento sia di gioco che di apprendimento. Le abbiamo usate per “fare la conta” giocando a nascondino e le abbiamo usate per imparare, pensiamo alla filastrocca con l’alfabeto inglese.
Senza di loro sarebbe stato davvero più faticoso apprendere!
Etimologicamente, le parole rima e ritmo, derivano dalla stessa radice greca che comprende significati quali: misura, movimento, proporzione e flusso.
Molti studi hanno indagato come il suono possa influenzare significativamente il movimento umano sia nel suo apprendimento sia nel suo realizzarsi.
L’utilizzo di modalità sonore possono aiutare fin da bambini lo sviluppo cognitivo ed emotivo e lo sviluppo della parte corporea.
In particolare l’associazione tra movimenti e musica contribuisce in maniera significativa allo sviluppo motorio dei bambini.
Dimitrios Kyriazis, Eva Pavlidou, Vassilis Barkoukis e Eleni Fotiadou (2019) hanno effettuato uno studio che proponeva di sviluppare un programma di musica e movimento e ne hanno comprovato l’efficacia nel migliorare le capacità motorie degli alunni della scuola elementare.
Si è visto anche che la messa in atto di interventi basati sul suono risulta essere particolarmente efficace sia dal punto di vista riabilitativo, che dal punto di vista sportivo.
In riabilitazione, per esempio, agevola la camminata di pazienti affetti da disturbi che la alterano come l’ictus ed il Parkinson; già Sacks in Musicofilia ci ha descritto come la ritmica e le melodie aiutino il movimento nei malati di Parkinson.
Rimando alla lettura di questo magnifico testo per l’approfondimento teorico sulla riabilitazione neurologica.
Anche nel mondo dello sport la musica ed il ritmo sono già ampiamente utilizzati e studiati.
Il suono ritmato nello sport, promuove dei miglioramenti nelle prestazioni di atleti di diverse discipline; in quanto si sincronizzano i battiti del ritmo della musica ascoltata con gli specifici movimenti del, per es, ciclismo, della corsa, del nuoto, dando regolarità al movimento stesso e facendolo percepire meno faticoso dall’atleta che lo esegue.
Quindi, oltre ad un miglioramento dell’esecuzione motoria otteniamo anche un’ottimizzazione della sua spesa energetica. Più energie abbiamo più possibilità di vittoria otteniamo!
Infatti, la musica non si può utilizzare in gara, in quando andando a stimolare il circuito dopaminergico è considerata doping.
Ma nulla vieta di utilizzarla in allenamento e prima della gare sia per rilassarsi che per attivarsi o per sincronizzarsi con il ritmo da tenere in gara.
Prof.ssa Roberta Lubrano – psicoterapeuta e psicologa dello sport
Psicologa, psicoterapeuta e Mental Coach appassionata del mio lavoro, dello sport e dell’arte. Nel 2000 ho ottenuto la laurea in Psicologia a pieni voti presso Sono stata una danzatrice professionista, coreografa e |
BIBLIOGRAFIA
Dimitrios Kyriazis, Eleni Fotiadou, Vasileios Barkoukis, & Eva Pavlidou.
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