Articoli recenti

Più di un terzo della popolazione sopra i 65 anni è colpita da disturbi dell’equilibrio, in modo acuto o cronico. Il dato è in costante aumento e comporta un frequente ricorso ai vari presidi sanitari.

Le Vertigini, nella persona anziana, sono responsabili sia di effetti immediati, come le cadute traumatiche, sia di effetti a distanza come disfunzioni posturali cronicheinsicurezza soggettiva, paura fino all’angoscia con la conseguente compromissione delle abituali attività di vita.

Il paziente anziano si presenta spesso agitato per i sintomi neurovegetativi associati, gravi e disturbanti come nausea, vomito, sudorazione, tachicardia. Talvolta riferisce il sintomo con una grande confusione sostenuta e amplificata dall’ansia.

La eventuale co-presenza di un quadro clinico di depressione, pregresso o secondario al disturbo, rende difficile la riduzione dell’allarme così creatosi.

Il paziente anziano deve essere qui considerato nella sua interezza, per lo stile e l’ambiente in cui vive, per la personalità, per il genere, per la sua storia clinica.

Talvolta si riscontra, sia nella fase acuta iniziale di soccorso,  sia nella successiva fase riabilitativa, una scarsa sensibilità a questo tipo di disagio per una inadeguata capacità generale di gestione di una problematica psico-corporea complessa che altera la qualità della vita della persona in termini di perdita della calma, riduzione della mobilità attiva e in generale della sua autonomia globale.

La ricerca della causa delle Vertigini

All’inizio i sanitari ricercano eventuali malattie organiche come una ischemia cerebrale acuta o periferica o cause cardiache, neurologiche o psichiatriche o vestibolari.

Viene raccolta un’anamnesi completa; eseguito un esame obiettivo clinico generale; in seguito specialistico, oto-neurologico e posturale con eventuali indagini strumentali idonee.

A queste possono aggiungersi indagini strumentali come Risonanza magnetica cerebrale e/o cervicale, Tac ed altre atte ad escludere patologie gravi (ischemie, emorragie, tumori).

Se le indagini risultano negative, in assenza di una malattia organica, i terapeuti (medici, psicologi, fisioterapisti) si trovano nella condizione di confrontarsi con una “sindrome geriatrica funzionale complessa e multifattoriale”.

Necessita pertanto l’intervento integrato di diverse figure professionali per la gestione e risoluzione del quadro dis-funzionale dell’equilibrio dell’anziano.

Sarà richiesto ai vari terapeuti un approccio globale alla persona anziana che và ad includere una visione psico-corporea dell’individuo con integrazione di diagnosi e di intervento psico-corporeo specifico.

La diagnosi riguarderà tutti i Funzionamenti della persona in età avanzata per una precisa messa a punto di “strumenti riabilitativi idonei”, sufficienti ad apportare  effetti di riequilibrio su tutti i livelli psico-corporei della persona.

Si può parlare pertanto di una “pan-riabilitazione dell’anziano”, ben attenta a tutte le componenti psico-organiche alterate, capace di ricomporre una buona  gestione della sensazione di poter gestirsi nello spazio, perduta o compromessa dalla vertigine acuta iniziale.

La metodiche riabilitative per il raggiungimento di un buon senso di equilibrio nell’anziano e per il suo Benessere in generale possono essere le più varie.

A queste và sempre assicurato un sostegno di tipo psicologicoconsiderando lo stato di sofferenza di chi ha visto compromessa la propria capacità di reggersi in piedi, di camminare, con una drammatica ricaduta sulla Calma e sul suo senso di sicurezza.

Dott. Oscar Bernardi – Medico, Psicoterapeuta e Audiologo

×